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primi mesi del 1859 a roma — condizioni generali dello stato 325

Mastai a Senigallia, con una suocera, della quale donna Teresa divenne in breve la disperazione. Conobbi intimamente questa signora, e ben ne ricordo il vivace talento, i discorsi infiorati di paradossi, e le geniali stravaganze. Fumava in continuazione le sue preferite sigarette, vegliava la notte, o dormicchiava sulla poltrona col lume acceso, e solo andava a letto, se pure, nelle prime ore del mattino. Era piccola di statura, e in gioventù fu piena di attrattive. Per obbligarla a vivere a Senigallia, Pio IX le comperó la magnifica villa detta Le Grazie; e poichè ella trovava la nota arguta su tutto, diceva che, essendo quella villa presso il camposanto, Pio IX l’aveva acquistata, perchè ella avesse sempre innanzi l’immagine della morte. Ebbe una sola figliuola, Cristina, che sposò il mio amico Ruggero Bellegarde de Saint-Lary, già capitano di cavalleria dell’esercito italiano e appartenente a una delle più antiche famiglie della Savoja.

Non può dimenticarsi in quell’anno l’apparizione in Roma di una signora polacca, ricchissima, la contessa Drialynska, nata contessa Wodricka, che alloggiava nel grande appartamento del palazzo Marini a Ripetta, e dava balli graziosi. Questa signora aveva due figlie, non belle, nè amabili, ma con qualche milione di dote, e però si può immaginare qual ronzio di vespe circondasse le due polacche. Erano i soliti cadetti, guardie nobili, marchesi e conti delle Marche o della Romagna, in cerca del milione, e che si davano premura di procurare alle signorine e alla madre biglietti per le gallerie e i musei, e si offrivano di accompagnarle alle cacce, ai laghi del Lazio, a Tivoli o al Colosseo a luna alta. Ma le colombe rimasero indifferenti alle seduzioni; tornarono a Varsavia, nè più si videro.

In quell’anno medesimo venne in Roma la principessa Carolina Vogorides, rumena, assai ricca. Il malaticcio marito morì pochi anni dopo, ed ella sposó, nel 1864, Emanuele Ruspoli, uno dei molti figliuoli di Bartolomeo Ruspoli, bel giovane e forte, ch’ebbe fortuna nel mondo, e fu deputato e due volte sindaco di Roma, e che, perduta la Vogorides, ebbe due altre mogli, e morì senatore del regno nel 1899.

Alla girandola al Pincio assistettero il Re e la Regina di Prussia, Maria Cristina di Spagna, il principe di Galles, il prin-