Pagina:De Cesare - Roma e lo Stato del Papa I.djvu/358

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340 capitolo xvii.

non avea scali, nè approdi, nè abitanti; mentre l’Adriatica era salubre e popolata da grosse città e porti canali. La pesca veniva esercitata quasi esclusivamente da pescatori napoletani sul Mediterraneo, e da molte barche chioggiotte sull’Adriatico, iscritte come nazionali; anzi dalle foci del Po a Cesenatico, e fino a Rimini, la pesca era fatta quasi esclusivamente da marinai di Chioggia; e più giù, da Pesaro a San Benedetto, da marinai di Pesaro, di Fano, di Senigallia e di Ancona, ma particolarmente di Fano, reputati i più pratici del mestiere.

Tranne Leone XII, nessun Papa rivolse l’attenzione alla marina da pesca sul Mediterraneo. Leone fece eseguire, nell’arsenale di Civitavecchia, alcune paranze da concedersi ad intraprenditori, accordando loro dilazioni nei pagamenti, e vagheggiò pure il progetto di costruire abitazioni per i pescatori lungo la spiaggia; ma, morto lui, più non se ne parlò. Pio IX ordinò, nell’ultimo suo viaggio nelle provincie, opere di allargamento nel porto canale di Senigallia, di Rimini, di Pesaro, e in quello Corsini a Ravenna. In verità la condizione di quei porti era miserevole, perchè mal difesi dalla triste bora nell’inverno, ed esposti al pericolo d’interramento. Servivano a custodire le pittoresche paranze, dall’ampia e colorata vela latina, e dalla piccola vela di trinchetto: barche e paranze, che trasportavano anche ortaggi e frutta sulla sponda illirica e dalmata. Gli approdi al sud di Ancona, alle foci del Musone, del Potenza, del Tronto erano malsicuri anche alle barche di minor portata. Sull’Adriatico non vi era in sostanza che il porto di Ancona; e sul Tirreno, quello di Civitavecchia.

Nel 1878, venti anni dopo, il numero di legni era salito nell’Adriatico a 1572, e nel Mediterraneo a 274; gli uni e gli altri della capacità di 31,165 tonnellate. In venti anni si era fatto un grande cammino. Dopo il 1860, al Papa non restò che la spiaggia tirrena. La rivoluzione e Castelfidardo gli portarono via tutta la costa, dal Po a San Benedetto. Oggi invece di legni mercantili, da Chioggia a San Benedetto, esclusi quelli ascritti al compartimento di Chioggia, ve ne sono 309 a vela, da commercio e parecchi a vapore, 1290 barche da pesca, e poco meno di mille galleggianti al servizio delle spiaggie e dei porti, fra rimorchiatori, barche a vapore, pirodraghe, pontoni, gozzi, barche-cisterna,