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Pagina:De Filippi - Delle funzioni riproduttive negli animali.pdf/15

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funzioni riproduttive 11

animali il concorso di organi appositi, ed il contatto de’ loro prodotti. Mentre per la formazione delle gemme propagatrici nei polipi o de’ germi degli infusorj non v’ha una parte designata del corpo, non v’ha organo speciale, non v’ha sesso, noi vediamo quanto sia giusta la distinzione che si fa anche volgarmente di quasi tutti gli animali in maschi e femmine; queste produttrici dell’uovo, quelli del liquido fecondatore. Vedremo in seguito che le istesse attinie, gli stessi polipi in certe determinate condizioni di sviluppo generano per uova e non più per gemme: e che all’estremo opposto della scala animale, i mammiferi, i quali generano figli vivi, non si sottraggono all’indicata legge, in quanto che questi figli vivi provengono sempre da uova sviluppatesi nell’alvo materno, piuttosto che fuori di esso, come accade nella pluralità degli animali che sono veri e genuini ovipari.

La distinzione di maschi e femmine impossibile in quegli animali che non hanno organi del sesso, e che perciò si dicono agami, non ha più luogo nemmeno in quegli altri che, presentando congiunte in un medesimo individuo le parti maschili e le femminili, sono chiamati ermafroditi od androgini.

Premesse queste cognizioni, esaminiamo singolarmente gli organi riproduttivi de’ due sessi.


§ 2. Apparato maschile.

La parte veramente essenziale di questo apparato è una ghiandola, ora unica, ora doppia e simmetrica, destinata a secernere un umore particolare detto seme o sperma. Questa ghiandola chiamasi testicolo. Nella pluralità degli animali essa trovasi nella cavità del ventre, e versa all’esterno la sua secrezione mediante un piccolo canale che ha preso il nome di condotto deferente o spermatico, il quale in molti animali incomincia per lo più da