Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/257

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parte seconda. 193

il quale era il più bello a riguardare di tutti gli altri, ed il meglio parato, ed era in un trono rilucente a meraviglia, il quale era tutto d’oro. Alla sua destra aveva sei Re coronati e parati di pietre preziose, ed altanti ce n’avea alla sua sinistra. Presso di lui alla destra mano ci avea una Reina agginocchiata, che gli diceva e pregava ch’e’ pensasse del popol suo. Alla mano sinistra era agginocchiato altresì un bellissimo damigello, il quale aveva due ali così risplendenti come il Sole; e tutt’intorno a quel Re erano belle genti alate a fusone. Ed il Re appellò quel savio uomo, e gli disse: Tu sei venuto dell’oste de’ Tartarini? Sire, sì, diss’egli, io ne son uno. Ebbene tu vi tornerai, e dirai al Re di Tartaria che tu hai veduto me che sono Signore del Cielo e della Terra, e ch’io gli mando ch’egli mi renda grazie e lodi della vittoria ch’io gli ho donato sul Prete Janni e sopra sua gente: e gli dirai di mia parte ch’io gli do possanza di mettere in sua suggezione tutta la terra. Sire, disse quel Gran Maestro de’ Tartarini, come me ne crederà egli il Re di Tartaria? Tu gli dirai ch’egli ti creda a tali insegne, che tu ti anderai combattere allo Imperadore di Persia con trecento uomini di tue genti, e che da parte mia tu vincerai lo detto Imperatore che si combatterà a te con trecento mila Cavalieri, ed uomini d’arme, e più. E avanti che tu vada combattere lo Imperadore di Persia, tu chiederai al Re di Tartaria ch’egli ti doni tutti li Preti, ed uomini di Religione, che sono dimorati tra quelli là ch’esso ha preso in mercè dopo la battaglia del Prete Janni, e ciò ch’essi ti