Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/57

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lezione preliminare. lvii

quasi generale modificazione che nella Lingua Oytana subirono le sillabe desinenti in l, le voci alkes od alques divennero in seguito aukes od auques, e poi, secondo i dialetti, aques, acque, aike, aikes, aiques, auques, aulques ecc. Vediamone alcuni esempii: — ju ki ne sai aissi cura niant, et ki aikes cuyde savoir. — (Serm. di S. Bernardo), cioè: — io che ne so così come niente, e che qualche cosa penso sapere. — Non sarà però, a quanto io stimo, che il lettore non desideri nella mia traduzione un non so che di più preciso, dovendogli sembrare che l’aikes sia meglio indeterminato ed assoluto che non sia il qualche cosa, il quale viene forse a minorar troppo la presumente ed oltraggiosa baldanza del nostro amor proprio. Potrà egli dunque in suo capo prestamente supplire colla voce anche, e tradurre; e che anche penso sapere. Così nella nuova Racc. di Fabl. et Cont. 1. 37, si legge:

A tant une plainne a veue,
Si est auques aseurez.
ossia — allora una pianura ha visto, si è alquanto assicurato, — dove pure auques è bensì per aliquid od alcun che, ma dove ancora è patente la possibilità di tradurre così: si è assicurato anche. E più innanzi:
Mout ot la dame bon talent
De lui faire auques de ses biens,

cioè: — Molto ebbe la dama buon talento di fargli alquanto de’ suoi beni, — oppure: di fargli anche de’ suoi beni, che è similmente reso con fedeltà e concisione. Da tutto ciò mi pare potersi dedurre