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virtù di regolare concessione, ad alcuni nostri connazionali, ma furono costretti cederle per il meschino compenso di 60,000 franchi. In questo fatto (come sempre) il Vicerè di Egitto fu potentemente aiutato dal nostro Console Generale; il quale minacciò, i proprietari delle sorgenti, di abbandonarli al capriccio del Kedivé, che li avrebbe sfrattati anche con la forza.

I nostri perciò, non solo abbandonati ma anche minacciati da chi avea il dovere di proteggerli, furono costretti cedere alla forza ed accettare lo irrisorio compenso offerto. Ognuno può immaginare con quale animo avessero ciò fatto; ed io mi proponeva di intercedere a loro favore presso il nostro Ministro; ma non ebbi l’onore di essere ammesso alla sua presenza; ed oggi le sorgenti del petrolio sono sfruttate, con vistosissimo profitto, dal Governo egiziano.

Dopo alquanti giorni, trascorsi in inutili pratiche per ottenere un’udienza dal Ministro Mancini, seppi che in questa città si era formato un Comitato, con a capo l’onorevole Luigi Petriccione, allo scopo di costituire una Società commerciale colonizzatrice in Assab.

Mi recai immantinenti a S. Giovanni per presentare, e sottoporre al giudizio dell’onor. Petriccione, il mio progetto di colonizzazione, e tutti gli stampati e scritti che lo riguardavano. Dopo alquanti giorni ritornai da