Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/117

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possibile, e che, in ogni caso, l’incesso dei nostri nello interno di quelle contrade avrebbe indubbiamente suscitato gravi complicazioni.

Contemporaneamente a tale comunicazione riferitami, a mezzo di telegramma, dal mio rappresentante, io ricevetti dal signor Malvano una lettera, nella quale, dopo avermi detto di essere stato edotto dal marchese Cappelli del mio desiderio di conferire circa il progetto relativo alla Colonia di Sciotel egli conclude in questi termini: «Non vedrei però l’utilità del disturbo ch’ella si prenderebbe, dal momento che io non potrei, a tale riguardo, che ripeterle ciò che il Ministro commise alla Prefettura di Napoli di comunicarle, in risposta alla sua Memoria».

È chiaro, come da tutto ciò emerga la più strana contraddizione.

Non dissemi, difatti, il marchese Cappelli che il Ministro era completamente ignaro delle mie idee e dei miei progetti, non solo, ma benanco, e sopratutto, che non avea ricevuto alcuno dei miei scritti?

La lettera al prefetto di Napoli della quale il signor consigliere Abett si benignò di leggere un tratto, quello conclusivo, al mio rappresentante, non era firmata dal Ministro, come del resto lo attesta lo stesso Signor Malvano?

Ma questo non è tutto. Recatomi nuovamente alla Consulta, io mi feci annunziare