Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/119

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la nostra sfera d’azione in Africa, che contrasta cotanto coi bisogni, cogl’interessi e colle aspirazioni d’Italia, mi hanno sospinto a proporre, come correttivo di una situazione anormale quanto indecorosa, la rivendicazione del territorio di Sciotel, il quale ci appartiene, sin dal 1867, in virtù di una formale cessione. E se ho proposto quel territorio, a preferenza d’ogni altro, per l’impianto di una nostra colonia agricola e industriale, si è non solo perchè fertilissimo, di un clima salubre e poco distante da Massaua, ma altresì, e sopratutto, perchè mi trovo possessore dei documenti che provano la santità dei nostri diritti su di esso, nonchè la violenza perpetrata a nostro danno, sia dagli Egiziani sia dagli Abissinesi.

Io, dunque, ho vagheggiato sempre, come tuttora vagheggio, un’idea, la cui attuazione ridonderebbe a vantaggio della Madre-Patria; io sono qui venuto dall’Egitto, dopo aver accudito per lungo tempo alla coordinazione dei documenti riguardanti lo Sciotel, onde sollecitarne la possibile rivendicazione; io ho trascurato non pochi affari importanti e lucrosi, per poter dare, qui, alle stampe, la mia piccola memoria, e preparare le basi di una Società generale di colonizzazione all’estero; io ho scritto al conte di Robilant, più volte, e, quindi, mi sono recato a Roma, per sottomettergli tutt’i documenti in inio potere, nonchè la pianta topografica dello