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anche ottanta litri di frutto! siccome riferisce il Bonichi; ma il Pantanelli, scrivendo ad Elena Petrucci, asserisce che il vescovo abissino Emmetù gli avea detto che il granone e la dura fruttano sino a 120 e 1401.

Le coltivazioni poi certamente più proficue per la colonia e per la Madre patria, sono quelle dell’indaco, e del caffè, che, come egregiamente osserva un illustre scrittore, con poche operazioni di pulitura, ci viene oggi gabellato come Moka.

4. E le coltivazioni che più rispondono agli onesti desideri dello agricoltore, ricompensando ad usura il sudore che egli sparge, sono quelle del tabacco e del cotone.

Il tabacco si pianta in Giugno, e si ottengono tre raccolte in Settembre, Ottobre e Novembre; e con pochissima spesa, poichè non occorre irrigazione artificiale, essendo ad esso sufficienti le piogge: si può vendere sul luogo ai mercanti indigeni, e a prezzi vantaggiosissimi.

Il cotone comincia a dare abbondante frutto dopo 4 mesi, vive quattro anni, è rivestito di fiori, quasi tutto l’anno; di guisa che tutti i giorni, durante i quattro anni, si fa raccolta copiosa. Anche il cotone si può vendere agli indigeni a prezzi convenientissimi.

5. Debbo in ultimo aggiungere che, come mi assicurava il Bonichi col vivo della voce

  1. Documenti. Vol. II p. 27.