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ed anche per lettera, vegetano bene e producono gustosissime frutta tutte le specie di alberi fruttiferi europei e tutte le specie di erbaggi ortensi; il P. Stella ha anche introdotto il fico d’India, che ha superato ogni sua aspettativa1.

L’importanza di questa notizia, che forse pare di nessuno interesse, possono comprenderla soltanto coloro che, come me, vissero lungamente in Oriente, e sanno quanto si soffre per la mancanza di frutta europee.

6. Del resto non vi è persona che, avendo visitata quella regione, non ne abbia riconosciuto la grande fertilità. Mi piace tra gli altri citare il Franzoi ed il Prof. Edoardo Beccari.

Il Franzoi, in una lettera pubblicata nel Roma del 27 Giugno 1887 e a me diretta, benchè per ragioni politiche pare sia contrario al mio progetto, pure non può fare a meno di dichiarare «da quanto nella vostra lettera mi dite posso già fin d’ora apprezzare l’obbiettivo che ispira i vostri studii. Conosco Keren e Sciotel, le terre delle quali parlate, ed esse mi sembrano più adatte per la loro ubertà, ad accogliere generosamente gli sforzi dei nostri volenterosi.»

Ed il Beccari, in una lettera privata, mi dice che per il momento non saprebbe consigliare una spedizione a Sciotel, che è in potere degli Abissini (solo un pazzo potrebbe

  1. Id. 42.