Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/191

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cedere Sciotel al padre Stella, aveva principalmente in mira di garentire i suoi sudditi dalle razzie delle tribù nemiche; e che per ottenere ciò, credea si potesse unicamente affidare agli Italiani.

È chiaro adunque, che questo convincimento dei capi indigeni ed il nome del padre Stella, che fra loro è ancora vivissimo, agevolerà immensamente l’opera nostra in quelle regioni.

Noi di fatto non saremo costretti di conquistare a palmo a palmo il terreno, come hanno fatto altre nazioni; noi non saremo costretti di acquistarci a poco a poco, e con pazienza e sacrificii infiniti, la benevolenza di quell’indigeni, essendo già essi da più di venti anni ben disposti a nostro favore; noi non saremo infine costretti di tenere ivi grossa guarnigione, poichè gli indigeni, nel caso che dovessimo respingere qualche invasione di Abissini, non solo non sarebbero a noi avversi ma si metterebbero valorosamente al nostro fianco, per difendere le loro famiglie e le cose loro; essendo che i nemici nostri sono pure nemici loro accanitissimi.

Si aggiunga a ciò l’esplorazione agricola di quella regione, già fatta con risultato felicissimo dai nostri primi coloni, come ho detto nella prima parte: si aggiunga la buona fama che, meritamente godiamo per opera del padre Stella; si aggiunga il diritto sa-