Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/192

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crosanto che abbiamo sempre conservato su quella regione, e che non ci può essere tolto da qualsiasi trattato, e si vedrà che non a torto io propongo Sciotel.

2. Del resto, lo ripeto anche una volta, la nostra Società non sarà particolare, e circoscritta ad una determinata regione, ma potrà operare dovunque, sia nell’Africa stessa sia nell’Oceania, e forse anco in America. L’unico limite che io metto, l’unica condizione sine qua non, si è che nelle imprese agricole, nelle commerciali, e, se sarà necessario nelle guerresche, sola nostra guida sia la croce di Savoia, e non sventoli altra bandiera accanto alla nostra, poichè non è possibile, e sarebbe anche pernicioso, il servire contemporaneamente due padroni.

Ed essendo la Società generale, non solo la colonizzazione all’estero, ma anche quella all’interno, in Italia, potrà formare obbietto della sua attività. Mi spiego meglio. Abbiamo in Italia alcuni vasti territorii ed intere regioni, che, se non sono così sconosciuti, come quelle dell’Africa, non sono però meno inospitali ed improduttivi; poichè i leoni, i serpenti velenosi, la mosca zezè, e i negri, non sono tanto perniciosi quanto il bacillo della malaria!

Questi territorii italiani, che oggi producono poco o nulla di bene, anzi producono danno, potranno col tempo essere bonificati e sfruttati dalla nostra società.