Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/21

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conce i capelli a trecce spesse, sottili e penzoloni sul collo, succinte ai fianchi, la veletta a ciondoli, con al sinistro un campanelluccio, e sul petto nudo, a guisa di ciarpa, una pelle di capra a cincischi frastagliata, suonano su per le strade, nelle piazze, sull’uscio di lor catapecchie varie foggie di danze, rigodori, ridde o rigoletti....»

Alla morte di un Bogos i suoi beni passano al suo figlio maggiore. Gli schiavi, i clienti, la moglie fanno parte dell’eredità. L’uso mogareh non riconosce il diritto di testare. I Bilen non sono severi per i ladri e si contentano di far loro pagare, se sono scoperti, un’ammenda proporzionata al valore dell’oggetto rubato, tranne quando si tratti di bestiame, nel qual caso la pena è assai maggiore. Pei delitti di sangue vien quasi sempre applicata la pena del taglione.

Nella procedura loro, che è assai complicata ed ingegnosa, il giuramento dell’accusato vale come prova giuridica. La vendetta delle offese più che di diritto è tenuta in conto di sacro dovere. Perciò si mantengono sempre vivi gli odi tra famiglia e famiglia, e durano per molte generazioni, provocando bene spesso lotte sanguinose che contribuiscono in non piccola parte, secondo Munzinger, a spopolare la contrada.

Chi ha oltraggiato una donna nell’onore, fosse pur questa consenziente, è stimato pari, tra i Bogos, allo uccisore di un uomo libero