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propri soldati: nè sarà mai possibile il menomo avanzamento, sino a che non sia costituito in essa un governo stabile e forte, il quale permetta all’attività ed intelligenza individuale di esplicarsi senza preoccupazioni e senza timore dell’avvenire, allo sviluppo delle industrie e della civiltà. Giacchè, oltre alle guerre intestine, anche il sistema in uso per mantenere l’esercito quando è in marcia, toglie ogni amore a qualsiasi lavoro.

Dove si fermano le truppe tutto si distrugge, ed io ho visto accendere il fuoco con covoni di grano, e mettere in pascolo le cavalcature nei campi dell’orzo. Tutte le provvigioni accumulate nei magazzini vengono consumate, perchè è il paese in cui si mette l’accampamento, che è obbligato a dare le provvigioni per l’esercito che passa: i soldati entrano nelle capanne ove tutto manomettono, e se il proprietario arrischia qualche obbiezione, corre il pericolo di un colpo di lancia o di una sciabolata» 1.

4. Dalla precedente narrazione ognuno può rilevare quanto debbano essere odiati gli Abissini, ed il loro Sovrano, dalle popolazioni che confinano con loro; e quale avversione nutrano, contro di essi, i Mensa, i Bogos,

  1. L. Cicognani. Sulle condizioni odierne dell’Abissinia, conferenza tenuta in Napoli il 16 Gennaio 1887. Pag. 9 e seguenti.