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Massaua, e della gran cura che si danno per rendersi simili a noi, per prendere i nostri costumi, si ha senza dubbio nella facilità, direi quasi nell’amore, con cui apprendono la nostra lingua.

«Le scuole elementari italiane che s’istituirono a Massaua, e alle quali si cerca di dare il maggiore incremento, promettono ottimi risultati.

Si comprende quanto sia necessario che la nostra lingua sia prontamente diffusa, e non meno necessario è che molti dei nostri imparino l’arabo.

È sorprendente il profitto che fanno nella nostra lingua i giovani indigeni dei due sessi, molto superiore a quello nella lingua francese che s’impartisce nelle scuole della missione francese tenute dalle suore della carità. In uno esperimento eseguito, nello scorso aprile, in presenza del generale comandante e di numerosi invitati, essi dimostrarono di potere, in meno di quaranta lezioni, rendersi abbastanza padroni della nostra lingua, sì parlata che scritta, e di pronunziarla con giusto accento 1».

E mi piace di rammentare anche un altro fatto, per ribadire sempre più questo concetto.

  1. Memoria sull’ordinamento politico-amministrativo e sulle condizioni economiche di Massaua, presentata alla Camera dei Deputati dal Ministro degli affari Esteri nella tornata del 30 Giugno 1886. Pag. 37.