Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/28

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mandando egli medesimo l’esercito; e posso assicurarlo, che la narrazione è tale da muovere ad ira anche i sassi. Dinanzi l’esercito dello amato Sovrano fuggivano tutti atterriti, ed i soldati predavano tutto ciò che veniva loro alle mani, non risparmiando neppure la vita a quei poveri disgraziati, non perdonando nè a sesso, nè ad età. E, ciò che non poteano trasportare, devastavano, bruciavano; in modo che, in pochi giorni, una provincia ricca, non solo de’ prodotti del suolo ma anche di piccole industrie, piombò nella più squallida miseria, nella più dura carestia.

Mi pare dunque che io diceva bene pocanzi, che cioè la sicurezza, per quei popoli è in ragione diretta della loro povertà! Perchè dovrebbero lavorare, perchè dovrebbero risparmiare quei poveri barbari? non fanno forse bene a contentarsi di ciò che, quasi spontaneamente, produce la terra, e non attrarre su loro, con le sudate ricchezze, la rapace ira del loro Imperatore?