Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/58

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be salvata; perchè allora io non poteva fare altro che rammaricarmi meco stesso e struggermi di bile.

Mi struggeva di bile, perchè vedeva che coloro, i quali potevano ed avevano l’obbligo di soccorrerla, la osteggiavano deliberatamente, come l’avevano osteggiata sin dal suo nascere, e come osteggiavano (pare impossibile!) tutto ciò che era italiano!

Mi rodevo di bile, perchè presentiva sin d’allora che non avrei potuto far nulla, contro questi nemici della Patria; erano di fatto molto a me superiori, e di gran lunga più potenti...

Pur nondimeno stava sempre in sullo avviso, per cogliere l’occasione, ove si fosse presentata, a fin di potere giovare alla colonia e riuscire utile alla patria. E, rimasto il Bonichi a mantenere il possesso di Sciotel, non mancai di farmi tenere informato di quanto egli facea nello interesse della colonia, come si può vedere da una lettera che egli dirigeva al Giustini; lettera che ho in mio potere, ed è nel secondo volume dei documenti. In essa manifestava le pessime condizioni in cui era, e diceva, che si trovava costretto dalle necessità a dover trattare con una commissione Prussiana, per la cessione dello Sciotel; poveretto! ci raccomandava di far presto.

Mentre io mi scervellava, pensando il modo come andare in soccorso di Bonichi e della colonia, ebbi il triste annunzio che egli vinto