Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/82

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Garibaldi, tormentato dai dolori artitrici, non potette ricevermi; e mi fece dire di andare alla Maddalena, e di là fargli sapere per iscritto lo scopo della mia visita, ed attendere sua risposta. Ma, siccome avea fretta di tornare sul continente, ed avea in particolar modo desiderio di parlare col Generale a viva voce, ritirai i miei scritti prima che da lui fossero letti, e cercai profittare del Vapore che era pronto a partire. Non avendo però fatto in tempo, fui costretto restare altri otto giorni in quella spelonca; ed aspettava ansiosamente il prossimo Vapore, quando il telegrafo ci dava colà la più desolante notizia; quella cioè della morte di Vittorio Emmanuele!

7. Partii subito per Roma, dove, finite le esequie e scemato alquanto il dolore per la irreparabile perdita del Gran Re, mi presentai al de Sanctis, il quale, a sua volta, m’indirizzò ad un alto personaggio, allora molto potente. Costui, dopo aversi tenuto i miei scritti per più di quindici giorni, me li restituì con una risposta freddissima; non nascondendomi che, dovendo impiegare la sua influenza, l’avrebbe di preferenza fatto le mille volte per Tunisi, anzi che per l’Abissinia.

Come si siano tutti occupati per Tunisi si vide poi al Congresso di Berlino ed anche meglio al 1882; quando gli astronomi francesi fecero la maravigliosa e non mai prevista scoperta dei Krumiri!