Pagina:De Lorenzo - Sciotel - Vicende della colonia del Padre Stella e progetto per restaurarla, Napoli 1887.pdf/86

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go produttivo a questa traboccante popolazione.»

3. Credo superfluo avvertire che, quantunque l’affare si presentasse così lusinghiero e sembrasse quasi fatta la spedizione dei coloni inglesi, non mi sono curato un gran che. E, ripeto, benchè ricevessi continue ed insistenti profferte di capitalisti inglesi, io non faceva altro che tenerli a bada perchè era e sono fermamente risoluto a non accettare se non il concorso de’ capitali italiani.

A niun costo accetterei la protezione di qualsiasi Potenza estera, poichè desidero ardentemente che su Sciotel sventoli gloriosa e civilizzatrice la sola bandiera italiana.

Per queste ragioni senza nulla conchiudere, senza attendere alle convenientissime profferte dei capitalisti inglesi, dopo pochi giorni della pubblicazione dello articolo suddetto, partii per Cipro.

Dalla seconda metà del 1878 sino alla primavera del 1882, poco o nulla feci per la Colonia di Sciotel; o, per dir meglio, questo lungo tratto di tempo, quasi quattro anni, lo trascorsi in un continuo ed ostinato lavoro di preparazione per poter fare novelle e più proficue pratiche. I miei tre viaggi in Italia, ed in particolar modo, la lunga e fortunosa permanenza di quasi tre anni, mi avevano arrecato tale spesa, che io mi accorsi che la mia borsa richiedeva urgente e pronto ristoro.