Pagina:De Marchi - Il cappello del prete, 1918.djvu/67

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letto, il barone sentiva crescere la ferina voluttà.

— Di qui si va alle scuderie.... e poi ai sotterranei.

Se prete Cirillo non fosse stato tanto stordito dalla sua avara passione, avrebbe veduto che l’occhio del barone cominciava a essere sinistro e pieno di sangue, e si sarebbe voltato al suono di una voce che diventava sempre più coperta e morta, come quella d’un tamburo funebre. Ma egli voleva veder tutto, e pensando al vantaggio che si poteva trarre dalle scuderie, mutandole in grandi aule di scuola, passò egli per il primo davanti alle stalle e giunse in un cortiletto chiuso per tre lati da un alto muro. Qui era ammucchiato molto materiale di fabbrica, mattoni, sabbia e fin calce viva presso una cisterna o scolatoio, che il barone molti anni prima aveva fatto scavare per raccoglier l’acqua piovana in servizio delle scuderie. Ma poi erano mancati i mezzi e i lavori restarono lì.

Prete Cirillo, che voleva veder tutto, si avvicinò alla cisterna e allungò il collo per guardare.

Fu come se egli desse un segnale.

«U barone» balzò, e senza guardare se così facendo andava dietro alle disposizioni prese, ma sospinto da una violenza di cento uomini, brandì una grossa leva di ferro che era in terra dimenticata dagli operai, e lasciò cadere un tal colpo sulla nuca del prete, che il povero martire cad-