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sempre più imperiosa. Giunta alla villa, vide il cancello spalancato, le finestre aperte, come se anche lì non si fosse dormito. «La contessa?...» chiese alla cameriera che venne ad aprirle. «È uscita, per venire da lei, sarà un quarto d’ora...» Ella restava ancora sulla soglia dell’uscio, interdetta da quel contrattempo quando sopravvenne Giulio di Verdara, col cappello in mano, in atto di uscire. «Lei?..» Egli le strinse la mano, con un’espressione di affettuoso interessamento. «Come sta?... Ho saputo che iersera non s’è sentita bene... Rosalia era giusto venuta da lei per sentire sue notizie...» Allora, ringraziatolo, rifiutando l’offerta ch’egli le aveva fatta di accompagnarla, era risalita in carrozza, dando ordine al cocchiere di portarla all'Hôtel des Palmes...

Una notte egualmente insonne ed angosciosa era stata anche quella passata dalla contessa di Verdara. Soccorsa Massimiliana, ella era discesa a cercare di Ermanno, con l’idea dello strazio a cui doveva essere in preda. Non l’aveva trovato, e la sua preoccu-