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i - i siciliani 15


Ma son affogati fra paragoni, sottigliezze e freddure, che nella rozza e trascurata forma spiccano piú, e sono reminiscenze, sfoggio di sapere. Non sente amore, ma sottilizza d’amore, come:

                                              Fino amor di fin cor vien di valenza
e scende in alto core somigliante,
e fa di due voleri una voglienza,
la qual è forte piú che lo diamante,
     legandoli con amorosa lenza,
che non si rompe né scioglie l’amante.
     
Su questa via giunge sino alla piú goffa espressione di una maniera falsa e affettata, come è un sonetto che comincia:
                                              Lo viso, e son diviso dallo viso,
e per avviso credo ben visare,
però diviso viso dallo viso,
ch’altr’è lo viso che lo divisare, ecc.
     
Nondimeno questi passatempi poetici, se rimasero estranei alla

serietá e intimitá della vita, ebbero non piccola influenza nella formazione del volgare, sviluppando le forme grammaticali e la sintassi e il periodo e gli elementi musicali, come si vede principalmente in Guido delle Colonne. Ne’ piú rozzi trovi de’ brani di un colore e di una melodia che ti fa presentire il Petrarca. Valgano a prova alcuni versi nella canzone attribuita a re Manfredi:

                                              E vero certamente credo dire,
che fra le donne voi siete sovrana
e d’ogni grazia e di virtú compita,
per cui morir d’amor mi saria vita.
     
L’Intelligenzia, poema allegorico, pieno d’imitazioni e di contraffazioni, ha una perfezione di lingua e di stile, che mostra nell’ignoto autore un’anima delicata, innamorata, aperta alle bellezze della natura, e fa presumere a quale eccellenza di forma