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20 storia della letteratura italiana


giá assai piú fino per la proprietá de’ vocaboli ed una grazia non scevra di eleganza.

Trovo una tenzone di Ciacco dall’Anguillara, fiorentino, sullostesso tema trattato da Ciullo. Nella cantilena di costui hai piú varietá e piú impeto, e concetti ingegnosi in forma rozza. Nella tenzone di Ciacco tutto è su uno stampo, in andamento piano, uguale e tranquillo, e in una lingua cosi propria e sicura, che non ne hai esempio ne’ piú tersi e puliti siciliani. Comincia cosi:

Amante


                                              O gemma leziosa,
adorna villanella,
che sei piú virtudiosa
che non se ne favella:
per la virtude c’hai,
per grazia del Signore,
aiutami, ché sai
ch’io son tuo servo, Amore1.
     


Donna


                                              Assai son gemme in terra
ed in fiume ed in mare,
c’ hanno virtude in guerra,
e fanno altrui allegrare.
Amico, io non son dessa
di quelle tre2 nessuna:
altrove va per essa,
e cerca altra persona.
     

Con questa precisione e sicurezza di vocabolo e di frase, che ti annunzia un volgare giá formato e parlato, si accompagna una misura e una grazia ignota alla nuditá molle e voluttuosa della vita meridionale. E vaglia per prova la fine di questa tenzone,



  1. Il tuo amore, il tuo innamorato,
  2. Gemme.