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ii - i toscani 37


vita, di un infinito non rappresentabile, superiore alla forma, che riempie Io spazio di grandi ombre; e quelle mescolanze di divino e di terreno, di antico e di moderno, di serio e di comico non sono ben fuse, anzi stannosi accanto crudamente, e in luogo di armonizzare producono un’impressione irresistibile di contrasto, di cose che cozzano. Quel difetto di luce è il gotico, e quel difetto di armonia è il grottesco; e però il gotico e il grottesco sono le prime forme artistiche di quel mondo, com’è nella sua prima ingenuitá, non ancora vinto e domato dall’arte. Il sublime del gotico si sente nel Giudizio universale di Iacopone, dove la veduta di Dio ti circonda, senza che tu lo veda, chiarissimo al sentimento, inaccessibile all’immaginazione. Il peccatore vede sonar le trombe, turbati i venti, l’aria immobile, e i fiumi fermarsi, e il mare muggire, e il fuoco volare per l’aria; dappertutto si sente inseguito dalla veduta di Dio, ma non lo guarda, non gli dá forma: non è un’immagine, è un sentimento senza forma, che riempie della sua ombra tutto lo spettacolo. Di qui il grande effetto di due versi stupendi, che sono veri decasillabi sotto apparenza di endecasillabo, pieni di movimento e di armonia:

                                         Ché la veduta di Dio mi circonda
e in ogni loco paura mi desta.
     

È il sentimento da cui sei preso innanzi alle grandi ombre di una cattedrale. Ma ciò che prevale in Iacopone è il grottesco, una mescolanza delle cose piú disparate, senza nessun senso di convenienza e di armonia: il che, se fatto con intenzione, è comico; fatto con rozza ingenuitá, è grottesco. Trovi il plebeo, l’indecente, il disgustoso misto coi piú gentili affetti: ciò che è pure il carattere del santo con le sue estasi e le sue stravaganze. E questo in Iacopone non è giá un contrasto che celi alte intenzioni artistiche, ma rozza natura, cosi discorde e mescolata come si trova nella realtá. Ecco il principio del cantico 48:

                                              O Signor, per cortesia,
mandarne la malsania;