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42 storia della letteratura italiana


il volgare condotto a tutta la sua perfezione, e ci senti uno spirito e una vivacitá propria dell’acuto ingegno fiorentino. Ma che interesse volete voi che prendiamo per donna Gemma e messer Fastello e messer Messerino e ser Cerbiolino, con quel suo parlare sotto figura per allusioni, che non ne comprendiamo un’acca? Ciò che è meramente personale muore con la persona. Il comune sembra un castello incantato, dove l’uomo entrando ignori tutto ciò che vive e si muove al di fuori. Nessun vestigio de’ grandi avvenimenti di cui l’Italia era stata ed era il teatro; niente che accennasse ad alcuna partecipazione alle grandi discussioni tra papato e impero, tra guelfi e ghibellini, o rivelasse un sentimento politico elevato e nazionale, al di sopra della cerchia del comune. Tutto è piccolo, tutto va a finire lá, nella piccola maldicenza sulla piazza del comune. Di ciò che si passava in Italia, appena un’ombra trovi in un sonetto di Orlandino Orafo, eco delle preoccupazioni e ansietá pubbliche, quando Carlo I d’Angiò andava ad investire re Manfredi in Benevento. Ma ciò che preoccupa Orlandino non è il risultato politico e nazionale della lotta, ma la grande strage che ne verrá:

                                    Ed avverrá tra lor fera battaglia,
e fia sanfaglia — tal, che molta gente
sará dolente, — chi che n’abbia gioia.
     E molti buon destrier coverti a maglia,
in quella taglia — saran per niente;
qual fia perdente — allor convien che muoia.
     

A lui è uguale chi vinca e chi perda. Ciò che gli fa impressione è la lotta in se stessa co’ suoi accidenti. Lo diresti uno spettatore posto fuori de’ pericoli e delle passioni de’ combattenti, che contempla avido di emozioni i vari casi della pugna.

Questa rozzezza della vita italiana sotto i suoi vari aspetti, religioso, morale, politico, spicca piú, perché in evidente contrasto con la precoce coltura scientifica, divenuta il principale interesse di quel tempo. La scienza era come un mondo nuovo, nel quale tutti si precipitavano a guardare. Ma la scienza era come