Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1912 – BEIC 1806199.djvu/65

Da Wikisource.

iii - la lirica di dante 59


                                              Io fui del cielo e tornerovvi ancora,
per dar della mia luce altrui diletto;
e chi mi vede e non se ne innamora,
d’ainor non averá mai intelletto...
     Ciascuna stella negli occhi mi piove
della sua luce e della sua virtute:
le mie bellezze sono al mondo nuove,
perocché di lassú mi son venute.
     

Questo non è allegoria e non è concetto scientifico; o per dir meglio, ci è l ’allegoria e ci è il concetto scientifico, ma profondato ed obbliato in questa creatura, perfettamente realizzato, conforme a quel primo ideale della donna che apparisce all’immaginazione giovanile.

Se nell’espressione di questa ingenua ammirazione trovi qualche reminiscenza di repertorio e qualche preoccupazione scientifica, senti un accento di veritá puro ed autonomo nell’espressione del dolore, la vera musa di questa lirica. Perché infine questa breve storia d’amore ha rari intervalli di gioia serena e contemplativa; la morte del padre di Beatrice, il suo dolore, il presentimento della sua morte e la sua morte sono la sostanza del quadro, il motivo tragico della poesia. Finché Beatrice vive, è un secreto del cuore che il poeta s’industria con ogni piú sottile arte di custodire; la storia è poco interessante, intessuta di artificiose e fredde dissimulazioni: ma quando quell’ideale della giovanezza minaccia di scomparire, quando scompare, al poeta manca con quello il fondamento della sua vita, e si sente solo e si sente morire insieme con quello. Ne nasce una situazione nuova nella storia della nostra poesia: l’amore appena nato, simile ancora a’ primi fuggevoli sogni della giovanezza, che acquista la sua realtá presso alla tomba ed oltre la tomba. L’amore si rivela nella morte. Lá perde quell’aria fattizia e convenzionale, che gli veniva da’ trovatori e dalla scienza. Lá non è piú concetto né allegoria, ma è sentimento e fantasia. Quell’amore che in vita della donna non si è potuto ancora realizzare, eccolo qui nella sua schietta e pura espressione, ora che Beatrice muore. A questa situazione si