Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/385

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nota 379
Mentre dunque Manzoni lavora sepellito in questi studii, col disegno di fare un romanzo, noi domandiamo con quali regole studiava egli, qual’era la poetica del Manzoni?

        La poetica del Manzoni non fu una poetica nuova del tutto, e noi la riassumeremo per poter poi ben apprezzare il suo lavoro, i Promessi Sposi.

Manzoni non crede che tutta l’esistenza sia poetica. Egli crede che vi sia un mondo poetico ch’è il mondo morale, religioso, e questo è l’ideale o il mondo dell’idea, in contrapposto del mondo reale che è il mondo della storia.

Questa credenza è l’origine de’ suoi pregi e de’ suoi difetti.

Quando volgarmente si dice che un tale ha molta poesia, si vuol dire ch’egli aspira ad un mondo superiore e che ha il sentimento del bello; e si dice pure che quel tale ha un carattere poetico, ossia che vive fuori del mondo volgare. Ed in quel tempo erano molto in voga certe parole, il vero, il bello, ed il buono, parole magiche. Ebbene, il Manzoni che vive in quell’ambiente e che non può sottrarsi a quelle idee, immagina che vi sia un mondo del vero del bello e del buono, e che tutto ciò sia fuori del mondo della storia che è il mondo positivo, e che non è la poesia.

Queste idee del Manzoni non sono idee originali; egli segue con queste idee la corrente del secolo.

Queste idee sono sviluppate ne’ suoi discorsi; e quando egli, cessato d’essere artista diventò critico, produsse un’opera ch’è il Dialogo sull’invenzione.

Gli è da questi documenti clic noi deduciamo la sua poetica.

Ora è evidente che la poetica del Manzoni si accosta alla forma inglese ed alla forma tedesca, piuttostochè all’italiana, rappresentata dal Foscolo e dall’Alfieri. E da ciò si potrebbe dedurre che il Manzoni dovrebbe avere nel suo stile qualche cosa di tedesco o d’inglese. Ma no: egli è severamente italiano, e si vede in lui l’uomo che ò stato a Parigi. É italiano ed educato con Gravina con Aristotile ec., e vi aggiunge quel brio che è tolto all’ambiente francese, e con questa forma esprime teorie inglesi e tedesche.

Con tutto ciò Manzoni è originale.

Il suo mondo morale e reale non è il mondo di Goethe e di Shakespeare, mondo prodotto dallo spirito, modificato dalla immaginazione. Egli sostiene che il bello, il vero e il buono non sono prodotti dell’immaginazione, ma che hanno un valore reale ed obbiettivo; e questo concreto è la religione, è la storia dell’uomo nella redenzione, nella risurrezione delle anime nell’altro mondo, è la sostanza degl’inni, è il suo mondo dell’arte realizzato nella storia. L’eroico, a differenza dell’eroico antico, sta nell’abbassamento della personalitá, riconoscendo che tutto che v’ha di buono non si deve ascrivere a proprio merito, ma del creatore. In