Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/387

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nota 381

rettorica, ed il lettore dice: è qualche cosa che poterono fare e pensare, ma non è certo se sia vero.

Or bene per Manzoni, o signori, l’arte riempie questa lacuna quando illustra la storia, perché qui il compito dell’arte è di rappresentare il possibile della storia. Per lui il poeta può procedere per via d’indizii, mettere in bocca a’ suoi personaggi parole non reali ma probabili, sebbene non giustificabili con cronaca. Ed è così che il poeta ci dà la storia integrata.

Questa, o signori, é la teorica del Manzoni. È conseguenza legittima del già discorso, che allorquando Manzoni concepisce il vero storico, cerca servirsi dell’arte per dimostrare la storia.

Ed a questo proposito accenneremo quello che già altre volte abbiam detto a proposito delle tragedie del Manzoni.

Che cos’è il Carmagnola?. È la riabilitazione del Carmagnola. A Manzoni parve che dal complesso della storia la figura del Carmagnola sorgesse innocente dell’onta che gli gravava, e fece quella tragedia. E quando faceva l’Adelchi, egli vedeva già che sotto il sostrato de’ Longobardi v’era un popolo latino che palpitava; ed egli con l’Adelchi rettificò un concetto storico, illustrandolo. È chiaro, o signori, che l’arte qui diviene la mezzana della storia, ed il poeta se ne serve per provare una storica verità.

E da qui Manzoni vi prova che la poesia nel fatto è stata storica. Egli prende l’Iliade, Eschilo, i poemi cavallereschi, e dimostra che il fondamento di questa poesia è storico. Omero è rappresentazione di un cumulo di fatti storici; che ora nella nebulosità di tanti secoli sembrano favole. La lirica di Pindaro ha il sostrato storico; è la storia familiare glorificata, come quella di Omero è la glorificazione della storia nazionale. Il cantastorie medioevale, l’Ariosto, parlano della cronaca di Turpino e vogliono darci a credere che ò vero tutto quello che dicono. Però Manzoni dice che la poesia è storica originariamente. Ma poscia a quel sentimento primordiale si sostituisce il fittizio; l’immaginazione si distacca dalia realtà, esempio Virgilio, che non è puro come Omero. Ricordiamo l’Arcadia che lavorava con l’immaginazione, perduto il senso del morale e del reale; ed i poeti del XVIII secolo che non hanno potuto liberarsi dal convenzionale, perché hanno fatto lavoro di fantasia, maltrattando la storia. Ecco, o signori, la ragione del Manzoni per dimostrare che l’arte è il rispetto del reale.

Ma volendo il Manzoni mantenere la realtà storica, e non avendo potuto far entrare il suo ideale in quella e farla vivente, immaginò personaggi totalmente ideali come il Marco nel Carmagnola e l’Adelchi. Di tal che il suo ideale è un ideale negativo, sopraffatto e vinto dal mondo positivo; non penetra nel reale, e quindi non è nella sua condizione ordinaria: ideale negativo che non ha potenza di estrinsecarsi, e che però rimane lirico. Questa lirica viene dalla contradizione che