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128 la giovinezza

nuto. Se lo stile è l’espressione, questa prende la sua sostanza e il suo carattere dalla cosa che si vuole esprimere: li è la sua ragion d’essere. A quel modo che la parola non ha valore in sé stessa, ma nella cosa di cui è segno; a quel modo che le forme grammaticali hanno il loro senso nelle forme del pensiero, così lo stile ha il suo valore nelle cose espresse. In questa guisa coordinavo insieme, sulla stessa base, grammatica, lingua e stile.

Ma la cosa non si dee prendere nel suo valore assoluto. Essa va considerata per rispetto a quello o questo argomento. Perciò non comparisce nella sua totalità, ma in quelle sue parti che vi hanno relazione. A quel modo che un oggetto, situato così o così, mostra di sé alcuna parte, e le altre nasconde, anche la cosa dee avere la sua situazione, che determina il suo comparire, cioè il suo stile. La situazione era per me il punto capitale. Nell’esame degli autori avvezzai i giovani a cercare la situazione; e ne venivano osservazioni nuove e acute su’ loro pregi e su’ loro difetti. Anche nell’esame dei componimenti i giovani si avvezzarono per prima cosa a determinare la situazione. Questo punto di partenza, ch’io chiamavo la base, fu un gran progresso per me e per loro. Ma la cosa non si doveva considerare in una maniera isolata. La cosa vive nello spazio e nel tempo, che formano la sua atmosfera, pigliando modo e colore da questo o quel secolo, da questa o quella società. Questi elementi avevano una grande importanza nella determinazione dello stile. Esprimere la cosa nella sua verità, questo era lo stile. Chiamavo stile falso quello che non era conforme alla cosa, nella sua situazione e nei suoi elementi.

L’uomo dee pur entrare nello stile, ma di modo che non aggiunga niente che sia estraneo alla cosa; altrimenti è una espressione traditola. Dicevo che il grande scrittore oblia sé nella cosa, risecando da sé tutto quello che è fuor di lei. Questo obblio di sé nelle cose era per me il carattere dello stile vero. Nondimeno ciascuno scrittore ha una maniera sua propria di espressione, che nasce da certe sue qualità predominanti, come è l’intendere, il concepire, l’immaginare, il disegnare, il colorire. La cosa comparisce così o così, secondo questa o quella impressione