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la scienza dell’essere 213

Capitolo III

quadro xv: il quantitstivo rapporto


Rapporto in sé, o diretto, immediato (affermativo).

Nel rapporto ci ha due quanti non estrinseci l’uno all’altro, m0a ciascuno ha la sua determinazione in questo rapporto all’altro: nell’altro ciascuno ritorna in sé, ed è quello che è. Il quantum è così non solo in rapporto, ma è posto come rapporto — quantum che ha in sé la qualitativa determinazione o il rapporto — totalità in sé rinchiusa, avente in sé l’estrinsechezza dell’essere determinato, rapportato su di sé, così infinito o essere per sé. Questo nel rapporto diretto è l’esponente, una determinazione o limite di due quanti (2/7) aventi reciprocamente la loro determinazione l’uno nell’altro. Quantum, che è qualitativo in quanto ha in sé la differenza o il suo altro, cioè la differenza di unità e quantità numerica, o dell’essere per sé e della moltiplicità. L’esponente è questa differenza come semplice determinazione — cioè ha in sé immediatamente il doppio senso di quantum, e di qualitativo delle parti del rapporto: i quanti mutano senza che si muti il qualitativo o il rapporto: così 2/7, 4/14, 6/21 ec. è lo stesso rapporto. Ambi sono solo un quantum, di cui l’uno ha il valore di unità, l’altro di quantità, ciascuno solo uno de’ due momenti del quantum, perciò insostanziale, e posto come negativo rispetto all’altro, di essere cioè quello che non è l’altro: così sono essi non compiuti, ma parziali quanti.

Il contrario rapporto, o rapporto indiretto (negativo momento).

Esso non è l’immediato o il non vero, ma il tolto rapporto immediato: l’esponente vale come prodotto, unità della Unità e della quantità, che sono i suoi fattori. La semplice determinazione è il Tutto, come essente affermativo quantum. Ma qui è limite, qualitativa determinazione de’ due momenti, che si mutano non più fuori, ma dentro di essa, in cui ciascuno si continua negativamente nell’altro, ed è solo la negazione o limite in lui posto dall’altro. Questo loro conti-