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224 la logica di hegel

sussistente sensibile o reale, ma per la sua piccolezza non ancora osservabile, e per lo sparire è il non essere o l’altro uscente in suo luogo pure sussistente e impercettibile: cioè l’altro non è contenuto dall’altro antecedente in sé, ma sussiste come esistere, però impercettibile. Cosi il nascere e il morire è tolto: l’in sé, l’intrinseco, nel quale è qualche cosa prima di esistere, si trasmuta in una piccolezza dell’estrinseco esistere, e la differenza di essenza o di concetto in differenza estrinseca di grandezza. Il nascere e il morire è così una semplice tautologia: ciò che nasce, già era nato.

c)

LA NON-MISURA


L’astratta non-misura.

La misura escludente rimane, nel suo stesso realizzato essere per sé, affetta dal momento del quantitativo esistere: perciò capace di più o meno nella scala del quantum, sulla quale si mutano i rapporti. Qualcosa o la qualità riposando su tali rapporti, penetrando su di sé è spinta verso la negazione della sua misura, e mediante il semplice mutamento di sua grandezza va a fondamento o substratum. La grandezza è la creazione in cui l’esistere ha l’apparenza di stabilità, e in cui può esser distrutto. L’astratta negazione di misura è un Quantum privo di senso, indifferente determinazione, per la quale la misura non sarà mutata — base nelle sue differenze posta come perenne — in sé unità del qualitativo e del quantitativo, momenti nella generale sfera dell’essere, dove l’uno è il di là dell’altro — perenne substratum, che ha così in se stesso la determinazione d’infinito essente.

Continuitá del substratum o materia.

L’astratta non-misura si toglie a qualitativa determinazione — il nuovo rapporto di misura, in cui passa l’antecedente, in rispetto a questo è non-misura, ma in se stesso è qualità essente per sé: donde la reciprocanza di specifiche esistenze l’una con