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228 la logica di hegel

sé. Gli specifici sono in sé o nell’assoluto lo stesso solo per estrinseca riflessione — ciò non è posto. Ma essa è Negatività assoluta, l’indifferenza rispetto alla sua indifferenza, indifferenza tolta. Prima, totalità in sé, essa è la base, ma nella parziale determinazione dell’essere in sé, a cui sono estrinseci i suoi fattori. Come contraddizione di sé e del suo essere determinato, essa è negativa totalità, le cui determinazioni si sono tolte in se stesse: così è tolta la sua parzialità o in sé. Ora è posta come semplice ed infinito rapporto negativo su di sé, ripulsione di sé da sé. La sua determinazione è non un passare, un estrinseco, ma il suo stesso rapporto su di sé, che è la negazione di se stessa, del suo in sé. Le determinazioni sono ora momenti, appartenenti prima all’unità in sé, il substratum; ed ora immanenti nell’unità essente per sé. Essi sono non più essenti, come nella sfera dell’essere, ma solo posti, cioè relativi, ciascuno rapportato in una sola unità al suo altro o negazione. Cosi l’immediato è sparito. L’essere è ora rapporto su di sé solo mediante il toglimento della immediata supposta totalità, che è solo un momento della sua ripulsione. L’essere è divenuto Essenza, cioè risultante infinito concordare con sé mediante il toglimento dell’essere immediato.