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264 la logica di hegel


Momenti sostanziali.

Ma essi non sono solo momenti di una sostanzialità; ma ciascuno è sostanziale per se stesso. Il tutto è uguale alla parte, ma non lo stesso, essendo esso unità riflessa, non varietà differente. Il Tutto è uguale alla Parte non per la loro sostanzialità che è differente, ma per la loro concordanza; ma il concordare è il Tutto; questo perciò come uguale alla parte è uguale a se stesso. La parte è uguale al tutto non in quanto diventa unità, ma come varietà, tutto diviso, parte. Ciascuno quindi è uguale a se stesso: il Tutto come Tutto, e la parte come parte: la loro concordanza è una tautologia. Essi sono indifferenti l’uno all’altro: ciascuno si rapporta solo a se stesso.

Mediazione o negativa unità.

Ma come indifferenti, essi distruggono se stessi. Il loro rapporto su di sé è la loro sostanzialità per sé, ma ad un tempo la negazione di se stessi. Il Tutto indifferente alla Parte è astratta, non in sé differente identità, non riflessione dell’altro, non la vera identità: così non Tutto. La parte indifferente al Tutto è la varietà vuota di rapporto, l’Altro in sé o di se stesso, solo toglientesi: così non riflesso, non Parte. Ciascuno ha perciò la sua sostanzialità non in sé, ma nell’altro, suo supposto immediato, e questo che come supposto è il primo, è insieme non primo, ma avente il suo principio nell’altro. La verità del rapporto consiste così nel mediarsi: la sua essenza è la negativa unità, in cui ambi son tolti: la contraddizione ritornante nel suo fondamento, cioè nella indivisibile identità ed una sostanzialità loro, la quale ora perché ritornante è riflessa dal negativo in sé; e perché contiene il negativo, si rapporta su di sé negativamente, si toglie e si fa immediato essente; ma questo perché è solo mediante il suo altro, è parimente un posto. Cosi la differenza o sostanzialità si mostra solo per sparire; e l’immediato è passato nel mediato e nel posto. Ciascuno come immediato è un toglientesi e passante nell’altro, e per il suo negativo rapporto è condizionato dall’altro come suo positivo o