Pagina:De Sanctis, Francesco – La giovinezza e studi hegeliani, 1962 – BEIC 1802792.djvu/273

Da Wikisource.

essenza 267

prima è sollecitata solo in quanto sollecita l’altra a sollecitarla. Ciascuna è la determinazione che ha l’altra rispetto a lei, è mediata per l’altra, e quest’altro mediante è il suo porre determinante, il ritorno in sé, il reagire rispetto a se stesso, l’attivo che si dà un esistere per altro o un passivo, cioè si estrinseca, e ivi si rapporta su di sé. Il porre dell’estrinseco o dello stimolo è un toglierlo, e il togliere lo stimolo è il porre l’estrinsechezza.

L’infinito della Forza.

La forza è finita, in quanto i suoi momenti hanno ancora la forma dell’immediato; la sua riflessione supponente e la rapportantesi su di sé sono in questa determinazione differenti: quella una forza estrinseca sussistente per sé, questa passiva in rapporto a lei. La forza è così secondo la forma condizionata, e secondo il contenuto limitata; perché una determinazione secondo la forma contiene ancora una limitazione del contenuto. Ma l’attività della forza consiste nell’estrinsecarsi, cioè nel togliere l’estrinsechezza, e determinarla come quella, in cui essa è identica con sé: così il suo rapporto all’altro è riflessione su di sé, la sua passività sussiste nella sua attività. Lo stimolo, mediante il quale essa è sollecitata all’attività, è il suo proprio sollecitare: l’estrinsechezza di lei è mediata da lei, come la sua essenziale identità con sé è mediata dalla sua negazione. L’estrinsecarsi della forza è dunque questo, che la sua estrinsechezza è identica con la sua intrinsechezza.

c)

L’ESTRINSECHEZZA e L’INTRINSECHEZZA


L’assoluta cosa (Sache). Contenuto.

L’intrinseco è determinato come la forma del riflesso immediato o dell’essenza rispetto all’estrinseco come forma dell’essere; ma ambi sono solo una identità. Questa identità è dapprima la pura identità di entrambi, come base piena di contenuto, o l’assoluta Cosa, in cui le due deter-