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essenza 273

ed indifferente alla sua differenza — l’assoluta forma che come duplicità di sé è identica con sé. L’Assoluto come questo movimento movente se stesso della esplicazione, come modo e maniera che è la sua assoluta identità con se stessa, è estrinsechezza non di un intrinseco, non rispetto ad un altro, ma solo assoluta manifestazione di se stessa: così è Realtà.

Capitolo II

quadro viii: la realtà

a)

FORMALE REALTÀ, POSSIBILITÀ E NECESSITÀ


Immediata realtà.

La Manifestazione il cui contenuto è solo di essere la manifestazione di sé, non è più l’unità prima, essente in sé dell’intrinseco ed estrinseco, ma l’assoluto riflesso, l’assoluta forma — la Realtà, l’Unità posta dell’essenziale rapporto, in cui l’immediato e il riflesso sono momenti, ciascuno posto come l’altro. Questi dapprima sono solo formali, non realizzati: la loro differenza non è determinata come contenuto, ma appartiene alla riflessione estrinseca. La Realtà come prima realtà è solo formale, immediata, non riflessa, non totalità della forma, ma solo in questa determinazione formale dell’immediato — essere ed esistenza. Ma essa è essenziale, cioè forma dell’essere in sé o intrinseco, e dell’estrinsechezza: così essa contiene in sé immediatamente l’essere in sé o la possibilità. Ciò che è reale, è possibile.

Realtà e possibilità — momenti.

Il possibile è la Realtà in sé riflessa; esso ha due momenti: positivo e negativo. i) Come positivo, esso è solo possibile, solo essere in sé, solo nella determinazione dell’Identità con sé — così formale, o l’essenzialità come tale. Il suo contenuto è semplice, un identico con sé, e quindi un possibile — A = A.

i8 — De Sanctis, Memorie - i.