Pagina:De Sanctis, Francesco – La giovinezza e studi hegeliani, 1962 – BEIC 1802792.djvu/307

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frammenti di una prefazione 301

laberinto di tante bibliografie, monografie, lezioni, discorsi, articoli, dissertazioni, saggi e quadri; diligente nel raccogliere, giudizioso nello scegliere, non fresco discepolo che ammira e copia ma libero intelletto che giudica e discerne. Un lavoro anche in questi termini sarebbe utilissimo tra noi, che abbiamo solo confuse compilazioni, quasi informi, povere di gusto e di giudizio. Ma il Professore tedesco non potea contentarsene. Ognun sa in quale alto dispregio sia l’empirismo nell’Alemagna ed in qual basso conto siano tenute quelle opere nelle quali la realtà non è penetrata dallo spirito. Lo scrittore alemanno non potea dunque restringersi ad una meccanica composizione di parti, ma ha mirato più alto ad una vera unità organica. Il fatto nel suo immediato è come la lettera dell’alfabeto presa per sé, vox et praeterea nihil. Perché sia verbo, cioè a dire pensiero, bisogna che esso sia non pure in congiunzione, ma in connessione con tutta la catena delle cagioni e degli effetti, che son fra loro in reciprocanza di azione: tal che i fatti salgano a dignità di scienza. Fondamento di questa unità è la nota dottrina dell’esplicazione razionale del mondo considerato come un solo grande individuo vivente e progressivo, accostantesi più e più al divin tipo incarnato nel Redentore. Il che nella poesia, come in ogni altro aspetto dell’umano pensiero, si manifesta visibilmente, passando dal simbolico del panteismo orientale al plastico del politeismo greco, insino a che il pensiero cristiano si rivela nella sua spirituale infinità; e dopo in immediato ed inconsapevole romantico, in cui il cristianesimo s’addentra in tutti gli elementi razionali, fa suoi l’elemento classico ed orientale, e si dispiega nella sua conscia sostanzialità. Tale è il disegno del Rosenkranz che si può vedere svolto nel suo epilogo, trattato già egregiamente da filosofi chiarissimi moderni, e che pure nel sunto del Rosenkranz apparisce mirabile di nettezza e di precisione. Questa dottrina genera ella medesima il metodo onde va trattata. L’autore vede tre argomenti in ogni fatto razionale, in immediato diventare, che, passando nell’unità dell’esistere, si duplica in una opposizione, la quale, spinta al suo estremo, ch’è quanto dire alla contraddizione, ritorna consape-