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i86 frammenti letterari

nei piú remoti secoli, ed affrontano con mirabile sicurezza due quistioni difficilissime, su cui si sono scritti volumi, senza venire ancora ad una conclusione positiva: l’origine della lingua, e l’origine di tutte le idee che costituiscono la vita intellettuale e morale del medio evo. Non disprezzo questi lavori, che hanno la loro utilitá, anzi ammiro l’ardire, la pazienza e l’erudizione di uomini, che spesso sono costretti a lavorar di fantasia per supplire al difetto di dati sufficienti, e ad innalzare un maestoso edificio sopra fragili basi. Ma questi lavori rimangono fuori del mio disegno.

Io voglio, o signori, presentarvi la letteratura nel secolo ch’ella è letteratura, cioè nel secolo XIV, quando la lingua e il pensiero acquistano una forma fissa. Prima di quel tempo trovi quasi nella stessa strofa latinismi, provenzalismi e municipalismi, tre elementi diversi ed astratti, che stanno gli uni accanto agli altri crudi, grezzi, disarmonici, tre lingue o tre frammenti di lingue, che si urtano e s’intralciano senza venire ad unitá. Ma dal 1250 questi elementi cominciano a trasformarsi, a fondersi insieme come parti armoniche d’un tutto: le desinenze si fissano, la sintassi‘diviene piú regolare, l’uso delle particelle piú preciso, i suoni piú musicali. Vi citerò ad esempio Cino da Pistoia, molti sonetti del quale sembrano scritti ieri, tanta è la freschezza e morbidezza di questo scrittore chiamato giustamente il precursore del Petrarca. L’arte progredisce insieme con la lingua. Gli antichi rimatori lavorano sopra un fondo d’idee vecchie, tolto ad imprestito dai Provenzali, e o cadono in un sensualismo plebeo, come Ciullo d’Alcamo, o in un cavalleresco astratto.

Rappresentano la donna come un ente astratto anch’esso, dotato di certe qualitá convenzionali, ed esprimono sentimenti fittizi che non trovano nel loro cuore né nella loro natura. La poesia è in loro piú un affare di moda e di cortigianeria che un’espressione dell’anima. Quale è il fondo di questa poesia? Analisi e metafisica dei sentimenti. In luogo di sentire, i poeti analizzano i fenomeni amorosi, in luogo di rappresentare l’amore, essi lo spiegano, lo commentano, lo definiscono, ne dichiarano