Pagina:De Sanctis, Francesco – La poesia cavalleresca e scritti vari, 1954 – BEIC 1801106.djvu/323

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ch’io innanzi alla statua di Giuseppe Giusti. In quel giorno tutti gl’Italiani ch’erano colá, dovettero sentirsi concordi e buoni e lieti, perché tutti sentivano a un modo, e onoravano se stessi, onorando la memoria del grande cittadino. Sono feste salutari,nelle quali un popolo ritrova lo spirito de’ suoi maggiori, e vive di quello e si rifa giovine. Qualcosa di simile sará il Fanfulla della domenica, quasi una festa alla quale assisteremo tutti, inchini e riverenti innanzi a quella grande statua d’Italia, la quale vedremo apparire in tutti quei nomi illustri che ci farai sfilare innanzi. Giacché penso che tu non vorrai imitare quei giornali di letteratura, dove il comune e il volgare tiene il principal luogo, insegna di gente frivola, che per fuggir gravitá pedantesca resta nel trivio, e vi si educa leggiera e pettegola. Tu terrai alta la mira, e non lascerai nelle tue mani diminuire questa grande figura di un’Italia sana e forte, maestra di buon senso, nemica di ogni esagerazione e vaga di nuove glorie nell’arte e nella scienza, una figura che noi dobbiamo tramandare intatta alle nuove generazioni.

Con questi voti e con questi auguri ti stringo la mano.

     ii luglio i879.

Francesco de Sanctis