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«Delinearvi» di Ms; ivi r. 20: «dei Troiani», Ms «dei Cristiani»; ivi r. 24: «per un costume cavalleresco», Ms «per un confine cavalleresco». Da parte nostra abbiamo messo un «Giuliano» a p. 8 r. i8, dove il Ms ha «Luciano», conservato dal Cortese (il Croce non pubblica questa parte).
L’altra edizione del saggio che ci interessa è quella curata da Nino Cortese1, il quale, nella Nota bibliografica, dichiara di essersi attenuto per il testo a quello del Croce, del quale condivide i criteri, e aggiunge: «Ma abbiamo inserito al loro posto anche le numerose pagine che egli aveva trascurate, si che il corso desanctisiano appare ora per la prima volta nella sua integritá» (op. cit., p. 432). Quanto ai risultati di questo metodo, rimandiamo alle note dei precedenti volumi di questa edizione2; né si può riconoscere poi al Cortese il merito di averci dato per la prima volta il testo desanctisiano nella sua integritá. Infatti nella sua edizione del testo originale desanctisiano mancano del manoscritto dieci o dodici pagine, e precisamente le parti dal rigo 16 della p. i2 a tutta la p. 20 della nostra ed.; è saltato il brano dalla p. i04 (dal cap. 2) alla i05 (meno gli ultimi otto righi e i versi), omette quasi tutto il primo capoverso del cap. i0 (pp. i47-i48, fino a «L’antitesi non esisteva nell’antichitá»), e nell’ultimo capitolo del saggio (I continuatori dell’Ariosto) condensa le pp. i70-i75 di questa ed. in meno di quattro pagine (Cortese, op. cit., pp. 229-232). Non interessano qui naturalmente le varianti introdotte dal Cortese nelle parti non pubblicate dal Croce.
Crediamo sia utile invece dare qui le lezioni del manoscritto cancellate e sostituite da altre definitive, e indicare quali sono le parole o le frasi aggiunte in un secondo tempo, anche se non è possibile determinare con precisione se queste correzioni e aggiunte sono state fatte durante una rilettura dei sunti. Diamo prima la lezione definitiva, per agevolare la ricerca, e poi la lezione prima, che fu cancellata.
P. 3 r. i: dopo le parole «in mezzo alla societá» Ms ha queste
- ↑ F. de Sanctis, La poesia cavalleresca, pagine dantesche e manzoniane, scritti vari, in Opere, XIII, Napoli, Morano, 194i.
- ↑ Cfr. specialmente la Nota premessa ai Saggi critici, a cura di L. Russo. A parte errori che possono essere imputati a refusi tipografici, il Cortese ripete dal Croce, ad esempio, «Fin qui soffocava» per «Fin qui sofisticava», che risulta chiarissimo dal manoscritto e dal contesto (p. i38); «colla desolazione del talamo e della teda nuziale», contro un chiarissimo «descrizione... tenda nuziale» (p. i43). E a p. i7i scrive «L’Orlando di Teofilo Folengo» mentre si tratta dell’Orlandino, come ha anche il ms.