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iv. l’«orlando innamorato» 83

ch’è innamorato di Angelica, ecco nuovi sentimenti. Prima si rammarica, piange, freme; poi, avendolo invano pregato di desistere da questo amore, s’ingelosisce, s’infuria e lo riassalta, benché non sia che la mezzanotte. Sviluppo drammatico di sentimenti diversi. Questo duello, che dura tutta la notte e parte del giorno seguente, è descritto con sobrietà. Agricane combatte con furore. Orlando con sangue freddo; finché, arrossendo d’esser stato messo in «istordigione» dal nemico, non gli tiri un colpo che va dalla spalla sino all’anguinaia.

Per lo più i cavalieri muoiono come cani; la morte di Agricane è solenne; imbianca, s’abbandona e chiede il battesimo. Succede uno dei luoghi più teneri del poema: Orlando, nel battezzarlo, piange e gli chiede perdono.

Tal’è la tessitura di quest’episodio. Quante corde vi sono toccate! Nulla stagna, ad ogni ottava s’affaccia una nuova passione.

V’ho letto tutto questo brano come ben caratteristico. V’è una concezione che nel dialogo notturno s’eleva a situazione. Non vi sorprenderà quindi l’effetto prodotto da questo episodio in Italia, e sopra tutto sull’immaginazione del Tasso. Il duello solitario fra Tancredi e Argante, il duello notturno fra Clorinda e Tancredi, l’esitazione di Argante, il riposarsi che fanno Clorinda e Tancredi, il mettersi a parlare, il riadirarsi, il battesimo: voi ritrovate tutto ciò in Boiardo.

Che vi manca? L’autore non produce quelle impressioni che sentite ch’egli ha voluto produrre, per colpa della forma: e non solo per la parte bassa della forma, per le sue ottave striscianti, pe’ suoi versi abbandonati, perché non ha senso d’armonia e melodia, ma anche per la parte superiore della forma. Bisogna dare una faccia alle passioni, e queste belle concezioni non sono passate nella immaginazione del Boiardo, non sono passate nell’arte.

Che bella situazione quando i due guerrieri si riposano l’uno accanto all’altro, l’uno sotto un pino, l’altro sull’erba, presso una fontana, sotto un cielo stellato! Se la scena fosse sviluppata, se Orlando avesse schietto entusiasmo per le bellezze di