Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/172

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guere tra il sentire e la capacita loro e quella del popolo per il quale si travagliavano; e, fattosi profondo l’abisso che in Italia separa le classi infime dalla parte colta. Alfieri e Foscolo, avuta propria esperienza della rozzezza della plebe, la guardarono amendue con disprezzo dalla loro altezza, quasi iloti da trattarsi con la marra, col prete e col boja. Cosi essi rimasero da ultimo estranei agl’interessi politici; quanto piú si affrettarono, e piú indietreggiarono. A’ giovani arrisicati che non avevano la loro esperienza, lasciaron le stesse tragiche disposizioni di porre la loro fama piú su che il benessere del popolo, di cozzare con le vie della natura e con la lentezza del tempo e di volere il loro, o tutto o niente. Nella nuova generazione i destini d’Italia porsero alimento a questa impazienza e dismisura politica. La rivoluzione in Francia, la fondazione di repubbliche italiane sviò violentemente gli animi dalla via giá aperta delle riforme, le tendenze repubblicane signoreggiarono di nuovo, e quasi tutti i piú illustri italiani, non solo i poeti, ma gli Scarpa, i Canova, i Galvani, i Volta, furono di sensi repubblicani. Avendo poi Napoleone deluse le splendide speranze dell’italiana liberta, si vide apparire nella vita intellettuale quei cuori ulcerati, tra i cui sfoghi sorse piú tardi in Europa dal pacifico romanticismo estraneo al mondo politico una nuova letteratura battagliera e rivoluzionaria.Quanto piú gl’italiani durante la signoria francese ondeggiarono fra l’oppressione e la libertá, alteri ed umiliati ad un tempo della gloria de’ loro eserciti per una causa straniera, in servizio di un italiano, che ridestò certo il nome d’Italia, ma se ne valse come di mezzo a fini estranei; tanto piú gli animi tesi ebbero agio di raffrontare quella dura realtá col loro ideale, e consumarsi nelle piú violente passioni.

Ugo Foscolo


Gli scritti ed il carattere di Ugo Foscolo sono qualche cosa di strano in mezzo al movimento de’ patrioti italiani. Il suo sentire poetico e patriottico erasi tutto educato in Alfieri, «il primo