Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/220

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2i4 saggi critici


Questo scontento del presente, questa ribellione contro il secolo, questo ideale collocato nel passato, è appunto la vecchia Musa de’ nostri poeti, e in regioni piú alte è appunto quel mondo dello spirito, che non si riconosce nella forma e se ne stacca sdegnosamente, è quel mondo della riflessione oziosa e omicida, che consuma l’anima, le chiude l’adito all’azione, e si sfoga in perenni imprecazioni contro la terra e contro la vita, a cui invano aspira.

E si comprende come, avviluppato il poeta in questi concetti, in queste tradizioni, in questi esempi, in queste forme, postosi di rincontro ad Armando come espressione di un mondo opposto, si senta a ipoco a poco trascinare lá dentro anche lui, e usi modi e forme compagne che lasciano dubitare quale sia piú malato o Armando o il poeta.

Si comprende come essendo il mondo di Armando sempre vivo e costante, e l’altro o reminiscenze splendide, o vaghe speranze di lontano avvenire accompagnate sempre da imprecazioni contro il presente, il risultato finale, la definitiva impressione estetica non è il ( presentimento di un mondo novo, il mondo della sanitá e dell’azione, ma il trionfo della malattia, che s’impone ne’ suoi concetti e nelle sue forme, la voce postuma di un mondo conchiuso e giá storia.

Qui giunto, volevo conchiudere.

Volevo notare un dettato facile, peregrino, copioso di forme elette e non cercate, ma presentatesi pomposamente sotto la penna di uno scrittore maestro di verso e di stile.

E deplorare una facilitá ed una copia, che genera disuguaglianza, e fa desiderare la lima.

Volevo indicare alcuni frammenti lirici di non volgare bellezza, come la «sirventa» di Pachita o il canto del gondoliere.

E volevo dire che se a Prati fa difetto l’alta fantasia; se, ingegno lirico per eccellenza, non è uguale all’alto subbietto degno di Dante e di Goethe, è pure in tanta povertá presente tale poeta che il suo libro, caduto quasi inosservato in mezzo a una generazione distratta, meritava studio coscienzioso e serio, come si fa de’ sommi.