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«cours familier de littérature» par lamartine 8i

e determinandolo. Lamartine cita ed espone, come si fa nell’infanzia della critica: vale a dire, mette sotto l’occhio del lettore questo o quel luogo che lo ha piú impressionato. Gli è come se io, per far comprendere le bellezze di un quadro, lo mostrassi altrui, dicendogli: — Mira l’occhio! e guarda il naso! — . Il che significa: — Io ti mostro il quadro, e la critica la farai tu — .

Poi che il critico ha acquistata una chiara coscienza del mondo poetico, può determinarlo, assegnandogli il suo posto ed attribuendogli il suo valore. È ciò che si dice propriamente giudicare o criticare. Non è sempre necessario che al giudizio preceda l’impressione e la visione; talora è un sottinteso. È necessario però che il critico, prima di mettersi a giudicare, abbia una impressione distinta ed una perfetta coscienza del contenuto, ancorché non lo esprima: altrimenti dará nel vago, difetto di molti critici francesi; o nell’astratto, difetto di molti critici tedeschi. Una critica senza quella doppia base è spesso erronea, sempre poco coscienziosa.

Ne’ suoi giudizii Lamartine tiene doppia via. Alcune volte ti fa il ritratto dello scrittore, e per questo lato appartiene alla critica psicologica francese. I suoi ritratti non vo’ dire che siano sempre veri; ma certo sono meravigliosi di colorito. Veggasi fra l’altro il ritratto di Louis de Vignet, di Auguste Bernard e di Lainé (Entretien, X, pp. 237, 248 e 274). Ma in critica, se si vuol sapere che cosa è l’autore, gli è per sapere che cosa è il libro. Mi fate il ritratto del Lamennais. Noi vogliamo trovare in voi altra cosa che in Mirecourt. Non ci è grande uomo che non sia piccolo per qualche verso, che non paghi il suo tributo alla carne di cui è impastato; abbandonate a Mirecourt questa parte terrestre: vi sono de’ miserabili che non veggono nella creazione altro che il fango. Per noi quello che importa il piú non è il sapere come guardava Lamennais, come declamava: attendiamo da Lamartine che ci misuri l’uomo, ci determini le sue facoltá, c’inizii alla conoscenza delle sue opere. E se a questo ci dee condurre il suo ritratto, fatelo pure, ma di maniera che la conoscenza dell’uomo ci aiuti alla conoscenza dello scrittore: il ri-