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12 storia della letteratura italiana


Federico, di Enzo, di Manfredi, di Pier delle Vigne le preoccupazioni o le agitazioni della loro vita: vi trovi il solito codice d’amore con le stesse generalitá. L’arte diviene un mestiere, il poeta diviene un dilettante; tutto è convenzionale, concetti, frasi, forme, metri: un meccanismo che dovea destare grande ammirazione nel volgo, specialmente usato dalle donne; la Nina siciliana e la Compiuta donzella fiorentina dovettero parere un miracolo.

Quello che avvenne si può indovinare. Migliori poeti son quelli che scrivono senza guardare all’effetto e senza pretensione, a diletto e a sfogo e come viene. Anche nelle poesie piú rozze trovi bei movimenti di affetto e d’immaginazione, con una gentilezza e leggiadria di forma che viene dal di dentro. Sono piú vicini al sentimento popolare e alla natura. Ma quando vai su, quando ti accosti a quella poesia che Dante chiama «aulica e cortigiana», ti trovi giá lontano dal vero e dalla natura, ed hai tutt’i difetti di una scuola poetica nata e formata fuori d’Italia, e giá meccanizzata e raffinata. Hai tutt’i difetti della decadenza, un seicentismo che infetta l’arte ancora in culla. Ci è giá un repertorio. Il poeta dotto non prende quei concetti così crudi e nudi, come fanno i rozzi nella loro semplicitá; ma per fare effetto li assottiglia e li esagera. Nei rozzi non ci è alcun lavoro: in questi un lavoro c’è, ma freddo e meccanico. Concetti, immagini, sentimenti, frasi, metri, rime, tutto è sforzato, tormentato, oltrepassato, si che il lettore ammiri la dottrina, lo spirito e le difficoltá superate. Trovi insieme rozzezza e affettazione. La lingua ancor giovane non è raffinata come il concetto, e scopre l’artificio di un lavoro a cui rimane estranea. E fosse almeno originale questo lavoro, si che rivelasse nel poeta una vera svegliatezza e attivitá dello spirito! Ma è un seicentismo venuto anch’esso dal di fuori. Eccone un esempio:

                                              Umile sono ed orgoglioso,
prode e vile e coraggioso,
franco e sicuro e pauroso,
e sono folle e saggio...