Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1912 – BEIC 1806199.djvu/193

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vii - la «commedia» 187


le membra: violenza di moti appassionati, niente che sia basso o vile; puoi abbonirli, non puoi disprezzarli.

Immaginate una piramide. Nella larghissima base vedete la natura infernale. Piú su è il demonio, figura bestiale in faccia umana: bestia talora in tutto, ma in tutto uomo. Alzate ancora l’occhio, e vedete gruppi nella violenza della passione. È la stessa idea che si sviluppa e si spiritualizza; insino a che da questo triplice fondo si eleva sulla cima la statua, l’individuo libero, l’idea nella sua inviduale realtá e, piú che l’idea, se stesso nella sua libertá. E di mezzo a quella folla confusa, a quei gruppi, che escono i grandi uomini dell’inferno o piuttosto della terra; è da questa triplice base dell’eternitá che esce fuori il tempo e la storia e l’Italia e, piú che altri, Dante come uomo e come cittadino.


vi


L’inferno degl’incontinenti e de’ violenti è il regno delle grandi figure poetiche. Qui trovi, come in una galleria di personaggi eroici, Francesca, Farinata, Cavalcanti, Pier delle Vigne, Brunetto Latini, Capaneo, Dante, il Fato, Dio e la Fortuna. Sono in presenza forze colossali, la energia della passione e la serenitá del fato. Qui è Francesca eternamente unita al suo Paolo, lá è la Fortuna che non ode le imprecazioni degli uomini e beata si gode. Ora ti percote il suono della divina giustizia che in eterno rimbomba, ora ti stupisce Capaneo che tra le fiamme oppone sé a tutte le folgori di Giove. Su questo fondo tragico s’innalza la libera persona umana e vi si spiega in tutta la ricchezza delle sue facoltá. Qui usciamo dalle astrattezze mistiche e scolastiche, e prendiamo possesso della realtá. La donna non è piú Beatrice, il tipo realizzato de’ trovatori, fluttuante ancora tra l’idea e la realtá; qui acquista carattere, storia, passioni, una ricca e vivace personalitá: è Francesca da Rimini, la prima donna del mondo moderno. L’uomo non è piú il santo con le sue estasi e le sue visioni; qui ha la sua patria, il suo uffizio, il suo partito, la sua famiglia, le sue passioni e il suo carattere: