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vii - la «commedia» 197


è di fuori e quello che è nella sua anima scoppia in ravvicinamenti innaturali, come «calcando i buoni e sollevando i pravi», «Dio d’oro e d’argento»; e spesso in parole a doppio contenuto, che è l’immagine del sarcasmo. Tale è la parola rimasa proverbiale, con che è qualificata la servilitá della Chiesa. Parimente chiama «adulterio» la simonia e «idolatria» l’avarizia; parole nelle quali entrano come elementi la santitá del matrimonio e il vero Dio: in una sola immagine c’è il brutto e ci è l’idea che lo condanna.

Ma il sarcasmo dee purificare e consumare se stesso. Finché rimane nel particolare e nel personale, il linguaggio è acre, bilioso: hai Giovenale e Menzini. Il poeta, non che rimanere imprigionato in quello spettacolo, dee spiccarsene, porcisi al di sopra, allargare l’orizzonte, essere eloquente, voce di veritá, espressione impersonale della coscienza. Certo, in quel canto de’ simoniaci vive immortale la vendetta dell’uomo ingannato che anticipa a Bonifazio l’inferno, e del ghibellino e del cristiano che vede nel papato temporale una pietra d’inciampo e di scandalo. Ma i sentimenti e le passioni personali, se hanno ispirato il poeta e resa terribilmente ingegnosa la sua fantasia, non penetrano nella rappresentazione. Bisogna sapere la storia per indovinare i terribili incentivi dell’alta creazione. Ciò che qui senti è la convinzione, la buona fede del poeta, la sinceritá e l’impersonalitá della sua collera: onde sgorga dal suo labbro eloquente tanta magnificenza d’immagini e di concetti. Prima Dante è in collera con Niccolò, pinto, in pochi tratti, vano, piccolo, col cervello e co’ sensi nel piede. E comincia col «tu», e l’assale corpo a corpo, con ironia amara che si trasforma nel pugnale del sarcasmo:

                                              E guarda ben la mal tolta moneta,
ch’esser ti fece contra Carlo ardito.
     

Ma nel pendio dell’ingiuria si contiene d’un tratto; passaggio meritamente ammirato: la piccola persona di Niccolò scomparisce; sottentra il «voi», i papi, il papato; le idee guadagnano di ampiezza senza perdere di energia, e da ultimo la collera