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208 storia della letteratura italiana


paradiso. Le ombre sono contente nel fuoco, gli affetti hanno dolci e temperati, il desiderio puro d’inquietudine e d’impazienza. Ne nasce un mondo idillico, che ricorda l’etá dell’oro, dove tutto è pace e affetto e dove si manifestano con effusione le pure gioie dell’arte, i dolci sentimenti dell’amicizia. In questo mondo di pitture e scolture Dante si è coronato di artisti: Casella, Sordello, Guido Guinicelli, Buonagiunta da Lucca, Arnaldo Daniello, Oderisi, Stazio; e ne ha cavato episodi commoventi, che fanno vibrare le fibre piú delicate del cuore umano. Ricorderò il suo incontro con Casella, e il ritratto di Sordello, e i cari ragionamenti dell’arte con Guinicelli e Buonagiunta, e rincontro di Stazio e Virgilio. È un lato della vita nuova, pur cosí vero in tempi che la vita intima della famiglia, dell’arte e dell’amicizia era un rifugio e quasi un asilo fra le tempeste della vita pubblica. Come tocca il core l’amicizia di Dantee di Forese Donati, fratello di Corso Donati, il principale nemico di Dante, e quel domandar ch’egli fa di Piccarda! I movimenti improvvisi dell’affetto e della maraviglia sono còlti con tanta felicitá, che rimangono anche oggi vivi nel popolo, come è l’«oh!» lungo e roco delle anime che veggon l’ombra di Dante; o il paragone delle pecorelle; e la calma di Sordello,

                                    a guisa di leon quando si posa,      
mutata subito in un si vivace impeto di affetto; e Stazio che corre incontro a Virgilio per abbracciarlo, obliando di essere un’ombra; e il cerchio dell’anime intorno a Dante,
                                    quasi obbliando d’ire a farsi belle;      
e Casella che se ne spicca e si gitta tra le braccia di Dante:
                                         Oh ombre vane, fuor che nell’aspetto!
tre volte dietro a lei le mani avvinsi,
e tante mi tornai con esse al petto.
     

Questa intimitá, questo tenere nel cuore un cantuccio chiuso al mondo, riservato alla famiglia, agli amici, all’arte, alla natura, quasi tempio domestico, impenetrabile a’ profani, è il mondo