Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/158

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alla vita divina». Il che dovea menar dritto alla visione estatica, alla comunione tra l’anima e Dio, al misticismo, tanta parte della letteratura volgare. Gli uomini stanchi del mondo cercavano pace e obblio nei monasteri, e nutrivano l’anima del pensiero della morte, della meditazione dell’altra vita; i santi padri esortano spesso i fedeli a volger la mente all’altro mondo; anche oggi le prediche, i libri ascetici, i libri di preghiera non sono che un continuo «Memento mori’»’, è famoso il «Pensa, anima mia», frase formidabile, a cui il lettore vede giá in aria venir dietro il giudizio universale e le fiamme dell’ inferno. Se le cose di quaggiú sono caduche e «nulla promission rendono intera», se il significato serio della vita è nell’altro mondo, se lá è il vero, è la realtá; l’ Iliade, il poema della vita, è la Commedia, la storia dell’altro mondo.

In quei primi tempi la scienza non è necessaria a salute; anzi i cristiani menavano vanto della loro ignoranza : «Beati pauperes spirita». Avendo per avversari gli uomini piú dotti del paganesimo, rispondevano ex abundantia cordis, con la sicurezza e l’eloquenza delle fede, la loro lingua di fuoco. Ma questo amore di cuori semplici, che spesso umiliava l’orgoglio di una scienza vota e arida, non bastò piú appresso. Aristotele dominava nelle scuole; la scienza si era introdotta nella teologia e ne avea fatto un cumulo di sottigliezze; lo stesso misticismo avea preso forme scientifiche, divenuto ascetismo, scienza della santificazione, in Agostino, Bernardo e Bonaventura. L’amore dunque prende un contenuto, diviene scienza; e la loro unitá è la filosofia, uso amoroso di sapienza.

La scienza però non contraddice, non annulla, anzi fortifica e dimostra lo stesso concetto della vita. Anche per Dante la santificazione è posta nella contemplazione; l’oggetto della contemplazione è Dio; la beatitudine è la visione di Dio; al sommo della scala de’ beati mette i contemplanti, non gli operanti : ma per giungere all’unione con Dio non basta volere, bisogna sapere, ci vuole la sapienza che è amore e scienza, unitá del pensiero e della vita. Perciò Virgilio non può esser ragione che non sia anche amore, e Beatrice non può esser fede che non