Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/199

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Vanni Fucci ha avuto la coscienza e 1’ ha soffocata. Sono i due estremi nella scala del vizio: l’uno non è mai salito fino all’uomo; l’altro è passato per l’uomo ed è ricaduto nella bestia. Si sente bestia, e si pone come tipo bestiale, e sceglie le circostanze piú acconce a darvi risalto:

Vita bestiai mi piacque e non umana, si come a mul eh’ io fui. Son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana.

Ecco l’uomo che fa le fiche a Dio, il Capaneo di Malebolge, l’umano divenuto bestiale e idealizzato come tale.

Ma l’umano non muore mai in tutto. L’uomo diviene bestia, ma la bestia torna uomo. E, con senso profondo. Dante anche sulla faccia sfrontata di Vanni Fucci scoperto ladro gitta il rossore della vergogna:

E di trista vergogna si dipinse.

L’uomo che ha coscienza del suo vizio e se ne vergogna, in luogo di mostrarlo al naturale (ciò che produce la caricatura), cerca occultarlo sotto contraria apparenza: il poltrone fa il bravo. Nasce il contrasto tra l’essere e il parere: la situazione divien comica, e la sua forma è l’ ironia. Lo spettatore indulgente e che vuole spassarsi a sue spese finge di crederlo e di secondarlo, accetta come seria l’apparenza che si dá, anzi la carica ancora di piú : fa il bravo, ed egli lo chiama un «Orlando», ma accompagnando le parole di un cotale ammiccar d’occhi che esprima scambievole intelligenza, di un tuono di voce in falsetto, di un riso equivoco, che vuol dire : — Io ti conosco. — • Perciò l’essenziale dell’ ironia non è nell’ immagine ma nel sottinteso : è il riflesso che succede allo spontaneo; immagine sottilizzata nel sentimento. Forma delicata, perché lo spettatore, alla vista del difetto che altri cerca di mascherare, non sente collera, non gli strappa la maschera dal viso, anzi se la mette egli stesso e serba una compostezza e una pulitezza, equivoca ne’ movimenti e ne’ gesti. Forma di tempi civili, assai rara nelle etá barbare e nelle poesie primitive. Dante, accigliato, brusco.