Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/223

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angioli nel loro canto hanno aria di compatirgli, come se dicessero: — «Donna, perché si lo stempre?» — scoppia il pianto. Quello che non potè il rimprovero, ottiene il compatimento. Gradazione vera e profonda e rappresentata con rara evidenza d’immagine. Instando Beatrice : — «Di’, di’ se questo è vero», — tra confusione e vergogna, esitando e incalzato, gli esce un tale «si» dalla bocca, che si poteva vedere ma non udire :

al quale intender fúr mestier le viste.

I sentimenti dell’animo scoppiano con tanta ingenuitá e naturalezza, che rasentano il grottesco. Quando Beatrice dice : — «Alza la barba», — il nostro dottore con linguaggio della scuola riflette :

e quando per la «barba» il «viso» chiese, ben conobbi ’l velen dell’argomento.

II berretto dottorale spunta tutto a un tratto sul capo di Dante fra le lacrime e i sospiri, e da a questa magnifica storia del cuore un colorito locale.

Queste gradazioni corrispondono alle parole di Beatrice. Qui non ci è dialogo : è lei che parla : le risposte di Dante sono le sue emozioni. Pure non ci è monotonia né declamazione: tutto esce da una situazione vera e finamente analizzata. «Regalmente proterva», la sua severitá è raddolcita poi dal canto degli angioli. Beatrice non parla piú a Dante : parla agli angioli e narra loro la storia di Dante. La situazione diviene meno appassionata, ma piú elevata : mai la poesia non s’era alzata a un linguaggio si nobile; lo spiritualismo cristiano trovava la sua musa :

Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtú cresciuta m’era, fu’ io a lui men cara e men gradita;

e volse i passi suoi per via non vera, immagini di ben seguendo false, che nulla promission rendono intera.

Poi si volta a Dante; e il discorso diviene personale, stringente, implacabile nella sua logica. È una sola idea sotto varie forme, ostinata, insistente, che vuole da Dante una risposta. — Sei